La realtà virtuale si interessa anche dell’arte e viceversa.
Vediamo in questo articolo in che senso e quali sono stati alcuni dei punti di contatto tra VR e Arte negli ultimi anni.
Il lancio di Google Art Project, la raccolta online di immagini d’opere d’arte ad alta risoluzione, fu una grande novità per tutti e permetteva la visita virtuale in vari musei di tutto il mondo, dalla Tate Gallery di Londra al Metropolitan di NY dagli Uffizi di Firenze ai Musei capitolini a Roma.
Nonostante siano passati pochi anni da quel febbraio 2011, la tecnologia si è sviluppata e Google Arts & Culture si è evoluta da sito web a App per Android e iOS, permettendo grazie a Google Cardboard di vivere un’esperienza virtuale artistica e culturale a 360° nei musei e siti archeologici che hanno aderito al progetto, indossando il visore VR, che si diffonde sempre di più. La semplice guida virtuale si è evoluta anche in possibilità di effettuare ricerche per correnti artistiche o artisti specifici, semplicemente fissando l’opera, grazie alla funzionalità Art Recognizer. Google Arts & Culture ha offerto al pubblico uno strumento per utilizzare la realtà virtuale nel campo dei beni culturali, espandendo la sua posizione dominante anche nella sfera artistica. Ciò che preoccupa è la leadership dei monopoli digitali americani, che dal piano tecnologico si espande verso la società e l’arte, definendone le prospettive, mentre l’Europa semplicemente non riesce a dare un futuro al suo patrimonio culturale.
Qui sotto video pubblicitario di Google Arts & Culture:
La realtà virtuale, come ogni altro media non rappresenta solamente uno strumento per fruire l’arte, ma anche per farla.
A questo proposito, sempre Google ha elaborato Tilt Brush, un’applicazione di pittura in realtà virtuale per HTC Vive, che permette anche la scala, rotazione, e traslazione degli schizzi, operazioni essenziali per creare a prescindere dalla dimensione della stanza VR. Tilt Brush permette anche di importante modelli 3D, e quindi di aggiungere file OBJ direttamente nel disegno, un interessante potenziale creativo. Chiunque voglia comprare il software e sia in possesso di un controller e un visore VR, può scegliere pennelli e colori, e dipingere qualsiasi cosa attorno a se’ in tre dimensioni, trasformando l’ambiente attorno a se’ in una tela virtuale, con la possibilità di usare qualsiasi materiale o effetto oltre a quello pittorico tradizionale.
Tilt Brush riprende alcune esperienze performative dell’arte contemporanea, in cui al centro non è l’opera finale, ma l’esperienza del processo creativo.
Ecco lo spot pubblicitario ufficiale di Tilt Brush su YouTube:
Fonti: https://www.google.com/culturalinstitute/beta/ https://www.tiltbrush.com/ https://www.wired.it/