I veri Ologrammi stanno arrivando, grazie a Light Field Lab

Concept art di una stanza holographic di Light Field Lab, Inc

Niente più visori, niente più inganni, gli ologrammi saranno presto realtà.

Concept visivo per Light Field Lab
Concept visivo per Light Field Lab

Il Light Field Lab, con sede a San Jose, in California, sta realizzando display olografici che possono essere assemblati da piccoli moduli in enormi schermi per immagini 3D. Il team sta collaborando con OTOY, società di computer grafica la cui tecnologia è utilizzata dai principali studi di effetti visivi, da artisti, animatori, designer, architetti e ingegneri di tutto il mondo.Il software  di Otoy permette una libertà creativa senza precedenti, nuovi livelli di realismo e nuova efficenza economica nella creazione e distribuzione di contenuti basati sul cloud.

Un esempio di prodotto realizzato con Octane Render di OTOY: l’opener della serie “Altered Carbon”

Le due aziende stanno collaborando per realizzare il primo ecosistema olografico completo , dalla creazione di contenuti olografici alla loro visualizzazione. La partnership sfrutterà i rivoluzionari display olografici di Light Field Lab senza la necessità di visori da indossare  e la tecnologia ORBX di Otoy, il primo format open-source e royalty-free del settore per il rendering in tempo reale sui pannelli di visualizzazione olografica di Light Field Lab. La tecnologia Otoy è stata usata da creativi per la realizzazione di un certo numero di serie televisive, film ed effetti visivi vincitori di premi Oscar. Film come Avangers, opening di note serie come Westworld, e giochi digitali altamente realistici devono molto alla altissima qualità del software Otoy.

“L’autentico concetto di ologramma oggi può divenire realtà”, ha detto Karafin, CEO di Light Field Lab.

E’ da anni diffuso tanto scetticismo attorno alla parola “ologramma”, dato che da decenni ormai in tanti hanno cercato di riprodurre animazioni 3D che sembrano galleggiare davanti ai nostri occhi.

“Vedo un sacco di tecnologia di visualizzazione commercializzata come ologrammi 3D”, ha detto Kerris in una dichiarazione. “Tuttavia, la maggior parte delle cose che vedo sono in realtà solo espedienti”. Uno dei malintesi olografici più famosi è il caso della popstar virtuale Hatsune Miku, o l’apparizione del rapper Tupac al noto Coachella Music Festival del 2012, definito “ologramma”, quando invece si trattava semplicemente di un vetro proiettato.

“Hatsune Miku” ospite al David Letterman Show
La pop star virtuale giapponese “Hatsune Miku” ospite di David Letterman al Night Show nel 2014

Un vero ologramma proietta un’accurata rappresentazione visiva di un oggetto in uno spazio 3D. Tupac, i LED montati sulle pale delle ventole , il 3D senza occhiali e persino le cuffie AR o VR, immagini scaricate da internet e proiettate da smartphone su piramidi di plastica fatte in casa, sono espedienti che impressionano, ma non rientrano nella definizione di ologramma.

Gli
Gli “ologrammi” in commercio fin ora sono sempre stati solo simulazioni della tecnologia olografica, come in un film di fantascienza. AR2-D2 sarebbe molto confuso. Ma c’è una speranza: Light Field Lab!

I display olografici sviluppati da Light Field Lab, con i contenuti 3D di Otoy, sembrano avere davvero il potenziale per essere la chiave di volta che tutti stanno aspettando. La combinazione di innovazioni nelle tecnologie di rendering e di visualizzazione potrebbe segnare l’inizio di una rivoluzione mediatica di nuova generazione.

Ricostruzione 3D dei pannelli olografici di Light Fiel Lab
Ricostruzione 3D dei pannelli olografici di Light Fiel Lab

Grazie alla tecnologia del team di Light Field Lab è possibile vedere gli oggetti in un ambiente reale grazie a raggi di luce che rimbalzano nello spazio del nostro campo visivo, che è anche conosciuto come campo di luce. Il team ha riprodotto questi campi di luce all’interno di una certa area di visione grazie ad una combinazione di molti strati di vetro a guida d’onda.

Ricostruzione 3D dei muri olografici di Light Fiel Lab
Ricostruzione 3D dei muri olografici di Light Fiel Lab

I primi prototipi di Light Field Lab si possono definire come dei piccoli pannelli , o “mattoni”, produttori di campi di luce per la creazione di ologrammi. Ampliando l’area da un singolo pannello, viene espansa anche l’area visiva dell’effetto olografico. Da piccoli “mattoni” si passa a vere pareti video-olografiche con centinaia di gigapixel di risoluzione. Questa soluzione di Light Field Lab definirà lo standard per esperienze olografiche completamente immersive. La rete di calcolo su GPU a blockchain RNDR di Otoy permetterà una resa rendering dei contenuti olografici mai vista prima.

Light Field Lab ha iniziato a mostrare prototipi olografici con contenuti renderizzati da Otoy ai principali stakeholder del settore, tra cui Endeavor, Roddenberry Entertainment e Richard Kerris, ex CTO di Lucasfilm e consulente di Otoy.

Ricostruzione 3D di un muro olografico di Light Fiel Lab
Ricostruzione 3D di un muro olografico di Light Fiel Lab

 

Grazie alla tecnologia di Light Field Lab gli occhi dell’utente si concentrano liberamente su oggetti olografici senza la necessità di indossare occhiali o visori per vedere il 3D. L’esperienza non ha precedenti e ci dà la speranza di vedere la fantascienza del noto Holodeck di Star Trek diventare realtà.

Sia Light Field Lab che Otoy vogliono portare queste esperienze sui mercati professionali e dei consumatori. Il progetto applica una ricostruzione completa del campo di luce visivo in modo che l’occhio umano si concentri sull’oggetto olografico all’interno del volume olografico.

Il realismo dell'Holodek in Star Trek
Il realismo dell’Holodek in Star Trek

“Il concetto dell’Holodeck era estremamente importante per mio padre e per l’universo di Star Trek”, ha detto Rod Roddenberry a proposito del suo defunto padre, Gene Roddenberry, il creatore di Star Trek, in una dichiarazione. “Voglio vedere le tecnologie di Star Trek rese reali e, per la prima volta, ora credo che un vero Holodeck non si limiti più alla fantascienza. Anche se è agli albori, mio padre sarebbe entusiasta di sapere che la sua visione sta diventando realtà grazie all’innovativo rendering del campo luminoso di Otoy e ai rivoluzionari sistemi di visualizzazione olografica creati al Light Field Lab”.

 

Concept visivo per Light Field Lab
Concept visivo per Light Field Lab

I prototipi e i prodotti futuri includeranno una resa di contenuti in tempo reale grazie al motore fisico dei campi di luce real-time di Otoy e dal cloud, guidati dalla rete di calcolo delle GPU blockchain RNDR. Il team Otoy promette anche la possibilità di interazione, muovendo letteralmente gli oggetti del campo di luce.

Light Field Lab vuole iniziare a produrre già quest’anno, per poi iniziare a vendere i prodotti olografici ai primi clienti nel 2020. Tra i primi clienti Light Field Lab mira a raggiungere i casinò e i fornitori di intrattenimento. Ha poi in programma di espandere gradualmente la sua base clienti verso i teatri e i negozi che cercano di attirare i clienti di passaggio, e infine raggiungere gli impianti sportivi e altri clienti commerciali.

Insomma, non ci resta che aspettare.

Concept visivo degli ologrammi di Light Field Lab in un teatro
Concept visivo degli ologrammi di Light Field Lab in un teatro.

 

Fonti:

https://www.lightfieldlab.com/
https://home.otoy.com/
https://variety.com/
https://uploadvr.com/
https://www.fxguide.com/
https://www.hollywoodreporter.com/
https://techstartups.com/