Il Selfie a 360°: narcisismo circolare o strumento per comunicare?

Selfie 360, Sara Carraro

Selfie: un neologismo nato sui social tra i più utilizzati e discussi del nostro tempo. E quando anche i selfie incontrano la realtà virtuale? Ecco i Selfie 360.

Ebbene sì, è nato il selfie a 360°, che ribalta il punto di vista della realtà immersiva, perché il soggetto dell’immagine non è l’ambiente che sta attorno allo spettatore, ma lo spettatore stesso.

ThinkGeek ha addirittura creato Do It YourSelfie 360°, una struttura ad anello per fare “selfie immersivi”:

Ma senza dover scomodare strutture particolari ed ingombranti per soddisfare la nostra vena narcisista o da voyeur, ormai le telecamere che permettono di realizzare immagini a 360° sono sempre più a basso costo e sono sempre più diffuse.

Selfie circolari mentre si mangia una pizza. immagine da thinkgeek.com.

Questo mezzo ci sta catapultando in una nuova era per la fotografia e sta cambiando il modo con cui le persone condividono storie.

Telecamera Kodak SP360, può essere montato su un drone, e cosa soltanto 299 dollari.

Ormai è un’esperienza diventata quasi quotidiana il vedere immagini sui social o video che mostrano il mondo a 360°, ma fino a pochi anni fa infatti erano molto poche le le opzioni principali per fare riprese o video “immersivi”, ed erano costose. Una opzione era usare appunto una struttura composta da macchine che catturino il contesto da diversi angoli, con costi che oscillavano sui 10,000 $ per telecamera. Le immagini realizzate avevano bisogno di software pesanti e diverse ore di lavoro per poter ottenere il video a 360° finale, da poter poi convertire in diversi formati per renderle visibili facilmente da tutti.

ALLie Camera. Utilizza la tecnologia originatia sviluppata per le sorveglianze industriali e può catturare immagini in condizioni di luce molto basse.

Oggi chiunque può invece acquistare una camera per creazioni a 360° anche a meno di 500 $, registrare un video in pochi minuti e caricarlo su Facebook o YouTube con facilità. Gran parte di questi video amatoriali sono sfuocati, poco curati o banali e poveri di contenuto, ma chiunque ha la possibilità di mostrare dov’è stato e tutto ciò che ha visto e il problema riguarda sempre la padronanza del linguaggio e ciò che si ha da dire.

The Displaced, un video immersivo molto interessante del New York Times, che immerge lo spettatore nella narrazione di bambini dalla vita difficile:

Persone che hanno qualcosa da dire sono ad esempio i giornalisti, infatti dei giornalisti del New York Times e Retures hanno usato una telecamera Samsung Gear 360 da 350 $ per produrre materiale documentario a 360°, dai danni dell’uragano ad Haiti e la vita dei rifugiati in un campo a Gaza.

In questo video a 360° del New York Times lo spettatore si ritrova in mezzo alle donne nella loro marcia di protesta a Washington contro il presidente Donald Trump:

In questi esempi il format del 360 sembra essere un nuovo standard convincente per questo tipo di narrazioni e documentari, che persino Twitter sta incoraggiando consentendo la possibilità di realizzare riprese video immersive dal vivo, tramite la sua app Periscope.

Samsung Gear 360. Samsung ha donato queste telecamere ai giornalisti del New York Times e Reuters.

Non c’è più quindi bisogno di attrezzi speciali VR per visualizzare video sferici, anche se YouTube ha calcolato che molti persone li osservano utilizzando occhiali virtuali a basso prezzo come Google Cardboard o i device Daydream.

Sempre più persone sperimentano le telecamere 360, il che significa sempre più contenuti da poter visionare sul web. Chissà se gli album fotografici di famiglia del futuro saranno ricordi a 360°.

Il sogno intrapreso da Andy Wharol negli ultimi anni della sua vita di poter “registrare” qualsiasi cosa attorno a lui è diventato realtà? Chissà se oggi fosse andato in giro per Napoli,  con la sua telecamera 360 sempre accesa per catturare tutte le immagini attorno a lui, come fece con la sua macchina fotografica usa e getta:

 

Fonti:
https://www.wired.com
https://www.dailymail.co.uk