Dalle caverne alle stanze immersive: Realtà VR

CAVE al Los Alamos Supercomputing Center

CAVE: Lo spazio reale per un’esperienza VR immersiva. Tra spazio reale e Realtà Virtuale.

L’idea di un luogo di simulazione in Realtà Virtuale immersivo alla Holodeck di Star Trek non è più solo fantascienza, e si chiama CAVE.

Il sistema di realtà virtuale Cave Automatic Virtual Environment (CAVE) è stato presentato per la prima volta nel 1992 alla conferenza SIGGRAPH, sviluppato da professori e informatici presso la University of Illinois di Chicago.

MIDEN (Michigan Immersive Digital Experience Nexus). Photo: augmentedrealitytrends.com
MIDEN (Michigan Immersive Digital Experience Nexus). Photo: augmentedrealitytrends.com

Immagini 3D vengono proiettate sulle pareti e sul soffitto di questa stanza, in maniera tale da avvolgere completamente lo spettatore in un mondo virtuale fatto di immagini e suono surround, che in combinazione con dispositivi di input VR compatibili, garantisce un elevato grado di immersione. “Caverna” è un termine di comparazione riduttivo, in quanto l’utente non è semplicemente attorniato dalle pitture rupestri sulle pareti di una caverna come un uomo primitivo, ma può camminare all’interno del CAVE e interagire con gli oggetti virtuali che incontra tramite controller appositi, che siano semplici joystick o guanti tattili.

qui sotto un video riguardante la CAVE che Sony ha creato in collaborazione con PlayStation nel 2011:

Le CAVE sono usate per la ricerca in una vasta gamma di discipline tra cui l’architettura, l’arte, la biologia, l’ingegneria, la geologia, la medicina, la meteorologia e la fisica.

CAVEman, il primo atlante umano 4D

Tra le evoluzioni più importanti del mezzo abbiamo la creazione di CAVEman, il primo atlante umano 4D, a cura di ricercatori della University of Calgary di Alberta in Canada, a maggio 2007. 4D perché comprende sia le dimensioni spaziali che quella temporale, permettendo ai ricercatori di simulare il progredire di una malattia o gli effetti di un trattamento medico in lungo periodo.

 

Il dr. Christoph Sensen testa il suo CAVEma
Il dr. Christoph Sensen testa il suo CAVEman

Room-scale VR

Questa idea di tecnologia immersiva “in una stanza” ha avuto diverse trasformazioni, come Room-scale VR,  supportata dai device HTC Vive, a cui sta lavorando anche Oculus, e di cui è possibile trovare tutorial e esperienze per creare una propria “stanza VR”.

E’ chiaro quanto la realtà virtuale in queste sperimentazioni si sta affinando sempre di più e si sta costomizzando pian piano, rielaborando delle modalità che inevitabilmente finiranno sul mercato. Questo tipo di tecnologie immerisve ci spingono alla creazione di ambienti VR sempre più raffinati, ad esperienze sempre più interattive, interfacce sempre più naturali come abbiamo parlato negli articoli precedenti sul design delle interfacce multisensoriali per il VR. Il punto vi vista si ribalta, quando non siamo più solo spettatori ma attori veri e propri, la cui percezione viene sottoposta a una serie di sollecitazioni sia fisiche che emotive.

Tutti gli ambiti del sapere umano possono e devono svolgere un ruolo attivo in questa evoluzione tencologica. Potrete leggere qui, molto presto, prossime novità! 😉

Fonti:
https://www.vrs.org.uk
https://www.visbox.com/products/cave/
https://whatis.techtarget.com